14 Apr Smart working e work-life balance: che cosa sono e cosa si aspettano le persone dal proprio datore di lavoro
Nei primi mesi del 2020 tutti abbiamo visto un cambiamento radicale nelle nostre vite personali e nel mondo occupazionale.
In modo particolare le aziende, per poter fornire una continuità dei servizi, hanno detto sì alla modalità di lavoro agile, ampiamente conosciuta come smart working.
Quando sentiamo parlare di smart working, intendiamo una forma di collaborazione nata con lo scopo di incrementare la produttività, agevolando, nello stesso tempo, in termini di comodità la vita privata del singolo.
In un certo senso, porta anche con sé il concetto di work – life balance: la capacità di bilanciare in modo equilibrato gli impegni riguardanti la carriera ed ambizione professionale, con la sfera personale, vediamo come.
Il work-life balance: cosa significa e come tutelarlo
Negli ultimi anni, grazie ad e-mail e smartphone, i dipendenti possono svolgere attività lavorative anche al di fuori dell’orario concordato da contratto.
Questo aspetto offre molti vantaggi ma espone anche al rischio di compromettere, senza l’approccio giusto o i dovuti accorgimenti, proprio il work-life balance.
Senza rendersene conto si passa progressivamente al cosiddetto work-life blend: rispondere a telefonate, email, call di lavoro anche durante il tempo libero, specialmente in una fase storica delicata in cui gli orari passano in secondo piano.
La definizione del work-life balance ha origini storiche ben radicate: questo termine è stato usato per la prima volta negli Usa e successivamente in Gran Bretagna alla fine degli anni Settanta.
Tutto ha avuto inizio quando alcune corporation statunitensi di servizi, quali Oracle e Apple, iniziarono a dotare i loro stabilimenti di company perks: asili nido, lavanderie, palestre. In seguito a questi servizi fisici si affiancarono anche servizi di consulenza finanziaria, psicologica e legati alla vita quotidiana.
Fattore di importanza straordinaria, soprattutto in momenti di emergenza come quello che stiamo vivendo, è riuscire in qualche modo a trovare il giusto bilanciamento tra vita privata e lavoro, tentando ovviare al rischio di non tenere la corretta distanza tra due mondi che, ora più che mai, sono molto vicini e rischiano di sovrapporsi.
Smart working ai tempi del Corona virus
Ma se è vero che mezzi di comunicazione all’avanguardia consentono di avere tutto sotto controllo dal punto di vista lavorativo, a qualsiasi ora ed in qualunque luogo, questa opportunità porta con sé delle conseguenze.
In tempi di Covid-19, il focus di alcune indagini svolte in merito tra cui quella di Forbes Italia, pone al centro dell’attenzione le difficoltà dei lavoratori che testano per la prima volta il lavoro agile in una situazione improvvisa, del tutto imprevista e soprattutto per un arco di tempo prolungato.
Tra le principali sfide dell’adattamento si evince quanto sia effettivamente difficile non interfacciarsi in maniera diretta con i propri colleghi, ma soprattutto far coesistere in un unico ambiente vita professionale e privata.
Tra i più semplici consigli da applicare nella quotidianità per mantenere in equilibrio lavoro e vita privata, troviamo:
- Cercare sempre di ritagliarsi tempo per sé stessi. Anche solo 15 minuti al giorno, riducendo attività non di rilievo quali, ad esempio, il tempo trascorso in compagnia del proprio smartphone;
- Definire le priorità ed organizzare una scaletta delle cose da fare nel corso della giornata;
- Imparare a dire “No”. A volte si ha il timore di urtare la sensibilità di un collega, e si è disposti a prendersi carico di una nuova task per omettere questa possibilità. Imparare a dire “No” non è semplice, ma totalmente costruttivo per il proprio lavoro.
- Rincorrere le proprie passioni. Una volta che si è a proprio agio con la gestione del tempo e la capacità di dire no, si è in grado di ottimizzare la propria vita professionale e si riesce a trovare il tempo per ciò che ci appassiona, oltre al nostro lavoro ovviamente!
Che cosa cercano i collaboratori nelle aziende
Il lavoro non deve soffocare la vita privata e, viceversa, la vita privata non deve essere di ostacolo al lavoro: una buona carriera si costruisce sull’equilibrio.
Sono infatti sempre di più i candidati alla ricerca di un impiego che analizzano i benefit offerti dall’azienda prima di accettare di far parte di un team di lavoro e non sappiamo cosa succederà a questo trend in seguito all’emergenza della pandemia che tutto il mondo sta affrontando.
Sempre maggiore attenzione già da adesso ricade sulla famiglia, su un’assistenza adeguata per i figli in età prescolare o per i genitori anziani con servizi quali nido ed assistenza agli anziani, come anche sulla salute e la ricerca di ritmi lavorativi non così frenetici da essere causa di malessere.
Un ulteriore contributo al miglioramento della qualità di vita dei dipendenti è l’offerta di possibilità di confronto con professionisti quali avvocati, medici, psicologi, o quella di facilitare l’accesso ai servizi quotidiani come lavanderia, assistenza auto e pratiche d’ufficio portandoli in azienda, per far risparmiare tempo utile e massimizzare inoltre la produttività del lavoratore.
Lavoro e vita privata possono bilanciarsi e, quando succede, questo aiuta a stare meglio e contribuire al proprio ambiente di lavoro facendo davvero la differenza.
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