11 Giu Servizio Delivery: una garanzia durante e dopo il Covid-19
Abbiamo parlato nei nostri articoli del blog di come l’emergenza sanitaria covid-19 abbia coinvolto e stravolto tantissimi settori diversi del mondo del lavoro.
La chiusura temporanea di quasi tutte le attività commerciali ha costretto molte realtà a reinventarsi e modificare la propria produzione, agevolando la nascita e la diffusione di alcune nuove professioni nel contesto occupazionale.
Specialmente nell’ambito retail abbiamo assistito ad un grande cambiamento nelle relazioni tra aziende e cliente finale: in uno stato di assoluta emergenza si è sviluppata rapidamente la rete del servizio delivery e questo ha permesso di continuare a vendere/acquistare rispettando il distanziamento sociale imposto dalle Autorità.
Vediamo meglio come cambia quindi il mondo del lavoro in seguito a questi sviluppi.
I cambiamenti ai tempi del covid-19
Lo sviluppo del servizio delivery è stato dettato da un cambiamento forzato di molte abitudini quotidiane dei consumatori.
Anche le Aziende stanno vivendo un periodo particolare: alcuni hanno subito la chiusura forzata e in fase2 tutti coloro che hanno relazioni con il pubblico sono costretti a contingentare gli ingressi, a riorganizzare il servizio, a rivedere mansioni e orari di lavoro, a proteggere il personale con dispositivi di protezione e a mettere a disposizione del cliente soluzioni disinfettanti e ambienti sicuri.
Tutto questo ha reso necessaria la ricerca di personale specializzato e può rappresentare un ruolo importante da parte delle agenzie per il lavoro nel recruiting di personale qualificato per il servizio delivery.
Il servizio delivery: cos’è?
Nel corso degli ultimi mesi, sia durante che dopo il lockdown, abbiamo sentito spesso parlare di “consegna a domicilio”, con prodotti e beni di prima necessità che vengono recapitati o ritirati direttamente presso la propria abitazione.
Partiamo proprio dal concetto di delivery che letteralmente significa consegna.
Originariamente il servizio delivery è nato con il fine di recapitare velocemente dei documenti da un capo all’altro di grandi città.
È stato possibile assistere, sin dagli anni 90, ad un notevole incremento delle consegne a domicilio, diventate sempre più frequenti in molti settori, soprattutto in quello alimentare.
La diffusione del covid-19 ha modificato la routine quotidiana di ognuno di noi, soprattutto per l’impossibilità di uscire dalla propria abitazione.
Il boom di richieste del periodo che viviamo oggi ha messo in seria difficoltà la rete dei corrieri e ha portato alla necessità di assunzione di personale qualificato per consentire alle diverse Realtà di svolgere le consegne in autonomia, su diverse fasce orarie.
Il mondo del lavoro ha risposto con l’home delivery e la spesa online, le basi del futuro, essendo particolarmente gradite da Millennials e Generazione Z.
Il servizio delivery: non solo food delivery
Sin dai primi giorni della quarantena, i titolari di ristoranti, pasticcerie, bar e pizzerie si sono impegnati per reinventarsi e consegnare i propri beni direttamente nelle case dei clienti, rispettando le linee guida di sicurezza.
Il servizio delivery ha conosciuto in tempi molto rapidi una rapida diffusione principalmente nel mondo del food.
Ad oggi possiamo dire che esistono sempre più settori che, per rispondere alle più svariate esigenze, consegnano prodotti di diversa natura comodamente presso il domicilio del cliente.
Alcuni esempi pratici sono le lavanderie che hanno proposto un servizio di ritiro e consegna dei vestiti lavati e stirati, oppure delle farmacie che in poche ore si sono attrezzate per recapitare farmaci a domicilio.
Iniziative importanti, rivolte in particolare ai soggetti più fragili e vulnerabili, che devono ridurre al massimo i propri spostamenti, o a coloro che si trovano in condizione di isolamento volontario/quarantena.
Il servizio delivery ha portato innovazione, dimostrandosi un enorme supporto per la comunità, anche in condizioni ordinarie.
Oltre che a rappresentare una nuova opportunità occupazionale, si tratta della risposta reale a molteplici bisogni: saper di poter contare su qualcuno che possa ritirare e consegnare direttamente a casa ciò di cui si ha più bisogno ha un valore inestimabile.
Alcune recenti statistiche dicono che i clienti che hanno richiesta la consegna a domicilio lo hanno fatto per:
- impossibilità di consumare cibo al ristorante (44%)
- mancanza di voglia di cucinare (31%)
- voglia di consumare un pranzo/ una cena diversi dal solito (29%)
- regalarsi una coccola (22%)
Altri dati ci dicono che nel primo semestre del 2020 si sta registrando:
- Un incremento dei pagamenti online, i quali hanno riscosso un grande successo anche nei nuovi utenti, registrando quote crescenti, con spese superiori rispetto a quella che i clienti fanno mediamente con il contante, e portando al 70% del totale le transazioni in digitale;
- Una grande sviluppo degli e-commerce che hanno avuto un ulteriore consolidamento con l’avvento del concetto delivery applicata praticamente a tutto: dalla spesa al supermercato alle cene, dai farmaci agli alimenti per gli amici a quattro zampe, oramai è possibile ricevere a casa praticamente tutto ciò di cui si ha bisogno.
- Un aumento di dispositivi quali computer e tablet, specialmente nei giovanissimi tra i 18 e i 24 anni durante il lockdown, che ha influenzato l’ordine online. In percentuale, oltre l’80% degli utenti continuerà ad ordinare prodotti comodamente a casa anche al termine della cosiddetta fase 2.
- Un mantenimento dello smart working per tutte quelle aziende che lo ritengono ancora una misura di sicurezza valida e gestibile.
Si tratta di un mondo in continua evoluzione, tutto è cambiato o sta cambiando.