29 Mar Curriculum Vitae Cartaceo: Come e quando includere le referenze
La voglia di rinnovarsi da un punto di vista lavorativo, o la conclusione degli studi scolastici conduce al fatidico momento della creazione o dell’aggiornamento del proprio Curriculum Vitae Cartaceo
All’interno di questo documento sono presenti molteplici informazioni: alcune ritenute necessarie, altre più legate alla discrezione e all’estro del candidato.
I dati che tendenzialmente vengono considerati “standard” in un Curriculum cartaceo sono:
- Anagrafica
- Contatti
- Livello di istruzione
- Esperienze lavorative (se non si è alla prima esperienza) presentate partendo dalla più recente
- Conoscenze informatiche (sempre più richieste e consigliate)
Per quanto riguarda il consenso privacy, con lo scopo di conformare la legge italiana al GDPR europeo 101/2018, si è decretato che il consenso al trattamento dei dati personali presenti nel CV non è obbligatorio. Ciò significa che ciascun candidato può prediligere facoltativamente di inserirlo o meno.
In realtà sta prendendo sempre più piede una forma di curriculum anonimo; questa modalità è attualmente già molto radicata nei paesi scandinavi che hanno visto i primi esempi già nella primavera 2020. Il fenomeno non è certamente passato inosservato tanto che il distretto HR del comune di Helsinki ha deciso di approvarlo come forma di Curriculum preferenziale. Obiettivo: ridurre le discriminazioni e puntare solamente sul reale valore aggiunto professionale.
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Tornando al nostro curriculum vitae cartaceo, alcuni dati sono considerati facoltativi, come per esempio:
- Obiettivi professionali sul medio e lungo periodo
- Fotografia
- Esperienze formative al di fuori dei percorsi scolastici standard
- Informazioni su attività extra-professionali, hobby, e così via…
- Condizione familiare
- Referenze
Ma….. Cosa sono le referenze?
Potrebbe essere importante per il recruiter scoprire con anticipo le capacità e le caratteristiche personali, non solo raccontate dal candidato ma anche da chi ha avuto modo di collaborare con lui, e qui entrano in gioco le referenze.
Le referenze vengono redatte da soggetti con il quale il candidato ha avuto rapporti in un contesto professionale e sono in grado di descrivere le capacità, i pregi e i difetti di quest’ultimo.
Possiamo paragonare le referenze ad una SWOT Analysis svolta in una realtà aziendale in maniera antecedente alla realizzazione di un progetto.
Spieghiamoci meglio: la SWOT Analysis è uno strumento strategico usato per valutare i punti di forza (Strengths), le debolezze (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e i rischi (Threats) di un piano di lavoro per il raggiungimento di un obiettivo. Viene usato molto spesso nelle attività di pianificazione di un progetto di marketing ma trova respiro in moltissime altre occasioni.
Pertanto, il paragone è chiaro, volendo valutare in antecedenza il candidato, le referenze sono uno strumento d’oro per evidenziare i punti di forza di un candidato.
Ecco come possiamo immaginare una SWOT Analysis realizzata da un responsabile risorse umane:
Ovviamente i punti di debolezza saranno un dato deducibile da aspetti mancanti all’interno delle referenze o da prerequisiti che l’Azienda ritiene necessari e/o utili e che il candidato non ha.
Quali referenze indicare?
Le referenze lavorative che il candidato deve scegliere di indicare nella propria candidatura sono quindi una parte essenziale del processo di selezione. Scegliere sapientemente e saper disporre al meglio le proprie referenze, allarga in modo significativo la probabilità di ottenere un lavoro.
Per scegliere chi indicare per ottenere delle referenze è necessario porsi determinate domande:
- La persona scelta è in grado di evidenziare realmente i vostri punti di forza?
- Chi rilascia le referenze è una figura autorevole nel campo di riferimento?
- La figura scelta è in grado di esporre le vostre qualifiche in modo dettagliato?
- Le referenze che riportiamo hanno valore per la posizione in cui mi candido?
Le migliori garanzie tendenzialmente arrivano dalle precedenti figure responsabili, da clienti o colleghi con cui si è lavorato in passato. Meglio evitare recensioni di figure familiari anche se collegate all’ambito lavorativo. Per i neolaureati i professori e gli ex compagni universitari sono il primo tassello da considerare.
Pro e Contro delle Referenze
Aggiungere le referenze al CV porta tendenzialmente numerosi vantaggi. Uno dei più importanti è: conferire veridicità al proprio curriculum.
Un aspirante lavoratore le cui referenze testimoniano distinte capacità risulta più attendibile.
Inoltre, le referenze scritte da persone autorevoli, portano ulteriore vantaggio catturando l’attenzione del recruiter.
Attenzione però! In Alcuni casi associare le referenze al proprio CV potrebbe rivelarsi una scelta svantaggiosa. Infatti, queste potrebbero invadere il poco spazio fruibile nel Curriculum, (qualora le esperienze lavorative siano molteplici) o potrebbero portare il selezionatore fuori strada qualora non fossero centrate col settore di riferimento.
Prezioso consiglio per un candidato modello
Quando inserisci le referenze nel curriculum, disponile nella parte finale; sebbene possano lasciare una buona impronta al lettore, devono rimanere la “ciliegina sulla torta” dopo l’esperienza lavorativa, le competenze e il percorso formativo.
Le tue referenze possono davvero essere la spinta finale per convincere il recruiter ad assumerti!