Sunday Scaries? Per affrontare l’inizio della settimana c’è il Bare Minimum Monday

Sunday Scaries

Molti vivono la domenica sera come un momento di decompressione, per altri può farsi strada una lieve inquietudine che si manifesta in modo simile a uno stato d’ansia per la settimana lavorativa che sta per iniziare. È una sensazione diffusa, e ha anche un nome: Sunday Scaries.

Questa forma di disagio psicofisico nel passaggio dal tempo libero alla routine, non sempre è legata a insoddisfazione lavorativa. Anche chi si trova bene nella propria azienda, infatti, può provare quest’ansia anticipatoria.Negli ultimi anni, il tema Sunday Scaries ha trovato spazio nel dibattito sul benessere lavorativo. Con esso, nuove risposte spontanee all’ansia da rientro sono nate e diventate poi virali sui social. Tra queste, c’è il Bare Minimum Monday. Ma vediamoli più da vicino, parlarne può fare la differenza.

Sunday Scaries: di cosa si tratta

Le Sunday Scaries non sono una patologia. Sono una risposta emotiva che emerge tra la domenica pomeriggio e la sera, mentre la mente si prepara alla settimana.
I sintomi possono essere lievi o più intensi: agitazione, difficoltà di concentrazione, tristezza, senso di costrizione.

Queste sensazioni possono dipendere, ad esempio, da:

  • un’agenda fitta o poco prevedibile
  • la sensazione di “perdere” il tempo libero
  • un equilibrio fragile tra lavoro e vita personale
  • aspettative elevate su ciò che “dovremmo fare”

In altri casi, però, le Sunday Scaries possono diventare segnale di un disagio più profondo: un burnout in fase iniziale, mancanza di motivazione o un disallineamento tra valori personali e ambiente lavorativo.

Dalle paure alla reazione: nasce il Bare Minimum Monday

Una delle risposte nate per contrastare l’ansia da lunedì parte dal concetto di Bare Minimum Monday.
L’idea è venuta alla creator americana Marisa Jo Mayes e consiste nell’eliminare riunioni, limitare l’uso delle mail, concentrarsi su poche cose fondamentali.
La pratica consiste nell’iniziare la settimana lavorativa svolgendo solo le attività essenziali, per rientrare nel flusso in modo graduale, senza sovraccarichi.

È un invito a rallentare, a prendersi tempo, a iniziare il lunedì con meno pressioni.

L’obiettivo? Ridurre il senso di urgenza, affrontare la settimana con più lucidità e rispetto dei propri ritmi.

Bare Minimum Monday in azienda: come adattare il modello al contesto lavorativo

Non tutte le aziende possono adottare letteralmente il modello “Bare Minimum”, ma il messaggio che questo tipo di pratica intende lanciare può rivelarsi utile anche in contesti strutturati.

Il principio è quello di iniziare la settimana con consapevolezza, non con affanno.

Significa, ad esempio:

  • evitare di concentrare tutte le riunioni al lunedì
  • lasciare tempo ai team di lavoro per pianificare, non solo eseguire
  • promuovere una cultura in cui il rientro non sia visto come uno “strappo” ma come parte del ciclo settimanale

In questo senso, il Bare Minimum Monday può diventare una risposta culturale alla sovraesposizione e alla stanchezza mentale, soprattutto tra i più giovani.

Strategie per affrontare l’inizio settimana

Che si scelga o meno un approccio di questo tipo, alcune buone pratiche possono aiutare a gestire le Sunday Scaries:

  • Preparare la settimana il venerdì: chiudere in ordine evita di aprire nel caos
  • Usare la domenica per ricaricarsi, evitando di colmare gli arretrati
  • Limitare l’uso dei social, soprattutto se alimentano paragoni e aspettative irreali
  • Dedicarsi a qualcosa di concreto: cucinare, camminare, ascoltare musica
  • Parlare con qualcuno del proprio disagio, senza banalizzarlo

Per ripensare il fatidico inizio settimana può bastare poco: meno pressioni, più ascolto, più consapevolezza. Dare spazio a queste sensazioni, anche quando sembrano piccole, può fare la differenza. Il benessere lavorativo non si costruisce solo con grandi decisioni, ma anche da come scegliamo di iniziare ogni settimana.