La Generazione Z sta entrando con decisione nel mondo del lavoro, portando con sé nuove priorità, valori e aspettative. Nel 2021 avevamo già iniziato a riflettere su questo cambiamento, ma oggi il confronto tra HR e Gen Z si fa ancora più attuale e necessario.
Comprendere davvero cosa cercano le nuove generazioni significa mettere in atto un cambio di prospettiva. Perché spesso non si tratta solo di offrire loro un lavoro, ma di costruire insieme a loro un’esperienza che abbia valore.
Cosa si aspetta la generazione Z dalle aziende
La Gen Z non valuta un’opportunità solo per la retribuzione. Per questa generazione, l’etica, la trasparenza, la sostenibilità e benessere emotivo che un’azienda può garantire pesano quanto lo stipendio.
Per la generazione Z sono fondamentali ambienti di lavoro flessibili, dove sia possibile imparare, crescere e sentirsi parte di un progetto. Vogliono sapere in che contesto stanno entrando, non solo cosa faranno. Un approccio già emerso nell’approfondimento dedicato a quello che le lavoratrici e i lavoratori italiani chiedono alle aziende.
Il ruolo delle risorse umane con la Gen Z: da selezione a relazione
In questo senso, capita spesso che il primo colloquio per la Gen Z non sia percepito come un test, ma più come un confronto. I giovani candidati fanno domande chiare: vogliono capire come si lavora, qual è la cultura aziendale, che tipo di equilibrio vita-lavoro è possibile.
Diventa quindi cruciale per l’HR non solo selezionare, ma rappresentare in modo autentico l’azienda. È consigliabile portare nel recruiting un approccio più aperto e psicologicamente consapevole: raccontare l’ambiente con onestà, spiegare le sfide reali del ruolo, usare un linguaggio inclusivo e creare spazi di dialogo anche informali.
Costruire insieme ai candidati un’esperienza di valore
La sfida per le imprese non è solo attrarre, ma anche trattenere le nuove generazioni.
Se chi entra nel mondo del lavoro si aspetta formazione continua, feedback costanti e ambienti che valorizzino anche i ruoli operativi, allora la flessibilità, l’ascolto, una cultura aziendale condivisa sono presupposti imprescindibili per creare relazioni lavorative sane e durature. Integrare questi aspetti nel proprio modello organizzativo, significa avere un vantaggio concreto.
Gen Z e HR hanno bisogno di uno spazio di dialogo fatto di ascolto e relazioni. Capire davvero cosa cercano significa prospettare un’impresa capace di evolversi insieme alle persone che la abitano.